Esplosione a Castel d’Azzano: contestato il reato di strage per la morte dei tre carabinieri

La tragedia che ha colpito Castel d'Azzano, in provincia di Verona, continua a far discutere. La Procura della Repubblica, guidata da Raffaele Tito, ha ipotizzato il reato di strage nei confronti dei tre fratelli Ramponi, accusati di essere i responsabili dell'esplosione che ha causato la morte di tre carabinieri. L'interrogatorio di garanzia si svolgerà nel pomeriggio presso il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip), un momento cruciale per comprendere le responsabilità e le dinamiche dell'accaduto.
Nella stessa giornata, la Procura conferisce l’autopsia sui corpi delle vittime, programmata per domani, che permetterà, una volta conclusa, di procedere con il nulla osta ai funerali. Questi ultimi, secondo quanto comunicato, saranno celebrati come esequie di Stato, a testimonianza della gravità dell'evento e del rispetto dovuto ai caduti.
In segno di lutto per la tragedia, il governo italiano ha annunciato un lutto nazionale coincidente con la data dei funerali. Durante la riunione del Consiglio dei Ministri di ieri, la premier Giorgia Meloni ha sollecitato un minuto di silenzio in memoria dei tre carabinieri, richiamando l’attenzione sull’importanza della loro missione al servizio della comunità.
Non sono mancati i commenti dei vertici dell'Arma; il comandante generale dei Carabinieri, Salvatore Luongo, ha dichiarato che non si registravano così tante perdite dall'epoca della strage del Pilastro e di Nassiriya, sottolineando l'importanza del sacrificio dei militari. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha accompagnato Luongo nelle visite ai feriti negli ospedali locali, testimoniando la solidarietà delle istituzioni.


Oggi, alla Camera dei Deputati, i parlamentari hanno reso omaggio alle vittime con un lungo applauso, un gesto simbolico che evidenzia il cordoglio collettivo di fronte a una tragedia che ha toccato profondamente la nazione. La comunità di Castel d'Azzano e l'intera Italia si stringono attorno alle famiglie delle vittime, in attesa che gli sviluppi della vicenda giudiziaria chiariscano la situazione e rendano giustizia a chi ha perso la vita.