Morenita: il primo successo di Mario Persico tra verismo e sacrificio

L'autografo di Pietro Mascagni, datato 30 aprile 1917, segna simbolicamente l'inizio di un rapporto che avrebbe avuto grande importanza per la carriera del giovane compositore partenopeo.
Mascagni, già celebre autore di Cavalleria rusticana, fu presidente della giuria del Concorso Lirico Nazionale del 1922. In quell'occasione Mario Persico conquistò il Primo Premio con il dramma lirico in un atto Morenita (libretto di Luigi Sbragia).
L'opera debuttò il 19 aprile 1923 al Teatro di San Carlo di Napoli, dando avvio alla parabola artistica del musicista. Il dramma lirico Morenita

Un concentrato di amore, libertà e sacrificio.
La protagonista Morenita sceglie il suicidio per restare unita al suo Juanito, rivoluzionario condannato a morte. Un sacrificio che riecheggia la Tosca di Puccini, anch'essa conclusa da un gesto estremo per amore. 

Ambientazione: Messico, durante il "porfiriato" di Porfirio Díaz (1876-1911).Scenario iniziale: l'osteria di Josè, "compagno della muerte", dove i rivoluzionari fingono di giocare a carte mentre organizzano la liberazione di Juanito.

Il libretto e le fonti. Il testo di Luigi Sbragia, poeta fiorentino, nasce dal confronto costante con Persico, documentato da un carteggio fitto.
Il libretto mette in luce una scrittura fosca, passionale e verista, caratterizzata da "vivi e coloriti bagliori".
Un'opera che, pur richiamando l'eco pucciniana, segna l'ingresso di Persico nel panorama musicale con una voce propria e originale.

Il successo al concorso e la rappresentazione al San Carlo consacrarono Mario Persico come uno dei giovani compositori più promettenti del suo tempo.
La sua musica, intensa e teatrale, coniuga tradizione verista e innovazione drammaturgica, delineando un percorso artistico di grande interesse.