Venezia, incontro sull’Università e la pace in Medio Oriente interrotto da attivisti pro-Palestina

Venezia ha ospitato un incontro dedicato alla pace in Medio Oriente, con l'ex deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano come relatore. L'evento, tenuto presso l'università, è stato bruscamente interrotto da attivisti pro-Palestina che hanno esposto slogan e cartelli contro il sionismo, creando una situazione di tensione e di difficile gestione.
Fiano, nel tentativo di parlare, si è trovato sopraffatto dal coro di proteste. «Era un incontro sulla pace, non c’era spazio per la violenza», ha dichiarato l’ex deputato, visibilmente contrariato. Ha poi aggiunto un aneddoto personale: «Anche a mio padre, a 13 anni, fu impedito di parlare a scuola». Le sue parole miravano a sottolineare l’importanza del dialogo e della libertà di espressione, anche in contesti di forte dibattito politico.
L'incontro, organizzato in un clima di apertura al confronto, ha visto interruzioni sempre più frequenti, portando Fiano a dichiarare che era «impossibile continuare» a causa di un comportamento che ha definito «fascista». La reazione immediata non si è fatta attendere: il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato l'accaduto, affermando che sarebbe «più onesto chiamare le cose con il loro nome».
La situazione ha suscitato un ampio consenso di solidarietà nel mondo politico, con diversi esponenti che hanno condannato l'atteggiamento degli attivisti, ritenendolo un attacco alla libertà di espressione. L'episodio ha riacceso il dibattito su come affrontare il delicato tema israelo-palestinese nelle istituzioni e nelle università, spingendo a riflessioni profonde sui confini tra protesta e rispetto per il dialogo.