Nell'ormai noto programma di intrattenimento "Avanti un altro", Reginaldo Carrino, meglio conosciuto come Nino Nero, si è fatto notare per la sua interpretazione del sosia di Nino D'Angelo. Carrino ha condiviso un racconto di vita straordinario, segnato dalla povertà e da esperienze dolorose.
Nato in Brasile in una famiglia estremamente povera, Carrino cresce con cinque fratelli, vivendo in condizioni precarie. La sua infanzia è segnata dalla fame, costringendolo a rubare per sopravvivere. "Quando non c'era nulla da mangiare, scavavo nella spazzatura", confessa, rivelando che questa dura realtà lo ha portato a soffrire di parassitosi intestinale: "Avevo tantissimi vermi nella pancia". La situazione familiare si complica ulteriormente quando il padre abbandona la famiglia e la madre, incapace di prendersi cura dei figli, decide di dare a Reginaldo e al suo fratellino l'opportunità di una vita migliore, consegnandoli in adozione a una famiglia napoletana.
In Italia, Reginaldo affronta nuove sfide. Sebbene riceva le cure mediche di cui aveva bisogno, deve confrontarsi con il razzismo e i pregiudizi: "Non volevano giocare con noi perché siamo neri", ricorda. Tuttavia, trova conforto nella musica di Nino D'Angelo, che diventa per lui una fonte di ispirazione e integrazione. Carrino afferma: "Le persone adesso mi adorano e a Napoli mi considerano uno di loro".
Oltre alla sua carriera, Nino Nero esprime ammirazione per Paolo Bonolis, definendolo "un uomo di cuore e un grande professionista". Infine, parla con affetto della sua fidanzata Daniela, sottolineando l'importanza dell'amore nella sua vita. Una storia di resilienza e speranza che continua a ispirare molti.